Il Terramaster F2-210 viene venduto in una confezione che è del tutto identica a quella del "vecchio" F2-NAS recensito 5 anni fa; scatola completamente blu con il logo dell'azienda, una piccola etichetta laterale con riportato il modello del prodotto e la manuglia in plastica nella parte alta per facilitarne il trasporto.
Una scelta di design minimal per quanto riguarda i contenuti ma sicuramente che dona un elemento di immediato riconoscimento del brand; se vi troverete davanti ad uno scaffale pieno di NAS (difficile in Italia....) riconoscerete un prodotto Terramaster da 1Km proprio grazie a queste confezioni.
Aprendo la confezione troviamo il NAS incellofanato e ben protetto dagli urti ed una scatola di cartone contenente il resto del bundle, così composto:
- Manuale di installazione rapida;
- Foglio di garanzia;
- Adesivi da applicare su dischi o sportellini per identificarne il contenuto (comodi!);
- Presa di corrente inglese;
- Alimentatore con presa italiana;
- Un cavo di rete LAN RJ-45;
- Viti di fissaggio per i dischi;
- Un cacciavite magnetico per avvitare le viti ai dischi.
E per quanto stupido possa sembrare proprio la presenza di questo cacciavite magnetico ci ha fatto estremo piacere perché nessuna azienda fornisce questo tool in dotazione; ok tutti hanno a casa un cacciaite a stella....ma uno in più non fa mai male!
Il design del Terramaster F2-210 è molto carino ed elegante e consente a chi lo acquista di installarlo dove meglio preferisce, anche in salotto, senza sfigurare.
Lo chassis completamente in alluminio satinato e privo di fronzoli particolari e presenta sulla parte frontale i due vanoùi per l'installazone dei dischi a sgancio rapido e, sulla sinistra, una "colonna" che ospita il bottone di accensione e 4 LED relativi alle attività dei due dischi, della rete e dell'alimentazione.
Sui laterali troviamo il logo dell'azienda sampato; nessuna feritoia.
Dando uno sguardo sul retro troviamo una ventola da 80mm posta in estrazione, due porte USB 3.0, il plug per la rete LAN RJ-45 ed il plug per l'alimentazione.
I bay che ospitano i dischi sono, al contrario dell'intero sistema, in plastica rigida.
Rimuoviamo le quattro viti presenti sul posteriore e sfiliamo l'hardware dallo chassis.
Possiamo dare uno sguardo ravvicinato all scheda madre dove scorgiamo il dissipatore passivo della CPU ARM V8, due chip relativi alla memoria saldata (e non espandibile) da 500MB ciasciuno, la batteria a tampone ela porta PCIe 4x occupata dalla scheda SATA.